Legionella, allarme in Lombardia. Il batterio si annida in acqua e aria condizionata
Diciassette casi di legionella a Bresso nel Milanese, di cui tre anziani già deceduti. È stata attivata una task force per le indagini sanitarie per accertare le fonti di contagio
SONO TRE le vittime della legionella a Bresso nel Milanese. Il dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria dell’Ats di Milano ha avviato le indagini per accertare le fonti di contagio dopo i 17 casi che sono stati segnalati nel Milanese. Lo comunica l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, aggiungendo che “in accordo con il sindaco di Bresso Simone Cairo è stata costituita una task force presso il Municipio che sta coordinando gli interventi e fornendo le informazioni ai cittadini”. Tra domenica sera e lunedì mattina sono morti un uomo e una donna di 94 anni. Un’altra donna, di 84 anni, è deceduta oggi per le complicanze sopraggiunte dopo aver contratto il batterio. L’anziana era ricoverata all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo di Milano, dove sono avvenuti gli altri due decessi. La patologia torna ora a far paura. La stessa zona era stata già colpita nel 2014.
·COSA È LA LEGIONELLA
La legionella pneumophila è un batterio responsabile della legionellosi, malattia infettiva che colpisce l’apparato respiratorio. Sono note 50 specie diverse e oltre 70 ceppi del batterio, responsabile di una forma di polmonite battezzata “morbo dei legionari” nel 1976, dopo che un’epidemia si diffuse tra i partecipanti al raduno della Legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. In quell’occasione la malattia fu contratta da 221 persone, con 34 morti. La fonte di contaminazione fu identificata nel sistema d’aria condizionata dell’albergo.
·GLI AMBIENTI A RISCHIO
·IL CONTAGIO
La legionellosi viene normalmente contratta per via respiratoria, mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente Legionella, oppure di particelle derivate per essiccamento. “Le goccioline si possono formare sia spruzzando l’acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o dall’impatto su superfici solide”, ricordano gli esperti. E la pericolosità di queste particelle di acqua è inversamente proporzionale alla loro dimensione. Sono stati inoltre segnalati casi di legionellosi acquisita attraverso una ferita, mentre non è mai stata dimostrata la trasmissione interumana della malattia.
Per la natura stessa del batterio, che tende a proliferare soprattutto negli impianti idrici, gli ambienti in cui sussiste un rischio di diffusione del batterio possono essere quelli in cui si accumula acqua stagnante o quelli casalinghi, di lavoro, gli edifici pubblici o qualunque altro luogo in cui venga erogata acqua anche solo in parte nebulizzata: rubinetti e diffusori delle docce, ma anche impianti come torri di raffreddamento, condensatori, vaporizzatori e sistemi di ricircolo dell’aria come l’aria condizionata.
·I SINTOMI
Dopo un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni (in media 5-6 giorni), la patologia si manifesta come una polmonite infettiva, con o senza manifestazioni extrapolmonari. Nei casi gravi può insorgere bruscamente con febbre, dolore toracico, dispnea, cianosi, tosse produttiva. Tra le complicanze della legionellosi vi possono essere: ascesso polmonare, empiema, insufficienza respiratoria, shock, coagulazione intravasale disseminata, porpora trombocitopenica e insufficienza renale. Si cura con una terapia antibiotica.
·PREVENZIONE
·I DATI
Fonte: http://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2018/07/25/news/allarme_legionella_in_lombardia-202611415/