Identificati gli autori dell’aggressione, avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Daisy Osakue, colpita ad un occhio da un uovo, lanciato dagli occupanti di un’auto in corsa.

Presi gli aggressori di Daisy Osakue, l'atleta ferita due giorni fa "L'abbiamo fatto per goliardia"
Si tratta di tre ragazzi italiani abitanti a Vinovo, La Loggia e Moncalieri – comuni della cintura di Torino –  che hanno utilizzato una Fiat Doblò, intestata al padre di uno di essi. I tre sono stati denunciati per lesioni e omissione di soccorso. Il padre di uno dei ragazzi è consigliere comunale del Pd a Vinovo.  Immediata la reazione del ministro degli Interni Matteo Salvini: “Se verrà dimostrato che il razzismo non c’entra niente e che addirittura, come pare, il primo di questi cretini è il figlio di un consigliere comunale del Pd, c’è qualcuno che deve chiedere scusa e fare silenzio per il prossimo mese”.

Le indagini dei carabinieri di Moncalieri d’intesa con la Procura della Repubblica di Torino sono partite immediatamente dopo le prime dichiarazioni della ragazza. il veicolo, è emerso dai primi accertamenti, era stato segnalato qualche giorno prima, in strada Genova di Moncalieri, da una persona che era stata vittima di un analogo lancio di uova, senza conseguenze.
Sono state sentite ulteriori testimonianze di coloro che, nei giorni passati, erano stati oggetto di lancio di uova e sono stati acquisiti i filmati di tutti gli esercizi commerciali delle strade dove sono avvenuti i fatti.

 

Torino, aggredita Daisy Osakue, azzurra dell’atletica: “Cercavano una straniera”

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Dall’analisi delle immagini è emersa, nei giorni e negli orari compatibili con gli “attacchi” denunciati, la presenza del Fiat Doblò nei luoghi indicati dai testimoni e grazie ad alcuni “frame” è stato possibile individuare il numero di targa. Così questa mattina, i carabinieri  si sono recati in Vinovo, dall’intestatario dell’automezzo che era regolarmente parcheggiato sotto casa e che riportava evidenti striature di residui di uova sulla fiancata destra.

Il proprietario è stato accompagnato in caserma dove ha chiarito che l’auto era sovente utilizzata, soprattutto di sera, dal figlio 19enne. Quest’ultimo ha ammesso i lanci di uova, in tutto almeno 7 in un paio di mesi, e ha rivelato i nomi dei due coetanei che erano con lui. Che a loro volta hanno ammesso le loro responsabilità responsabilità. La motivazione del gesto, affermano i carabinieri,  sarebbe riconducibile a mera goliardia. “Un gioco cretino che abbiamo visto in tv”.

Daisy che è iscritta ai campionato europei di atletica leggera che si svolgeranno la prossima settimana a Berlino nel lancio del disco, rischia però di dover rinunciare alla gara. I farmaci a base di cortisone che sta assumendo per curare la ferita all’occhio infatti potrebbero farla risultare positiva ai controlli antidoping. Domani a Roma agli esami medici che permetteranno di decidere sulla sua partecipazione.

“I miei assistiti sono ragazzi normali. Né loro, né i genitori hanno mai avuto problemi con la giustizia. Hanno realizzato le conseguenze del loro gesto leggendo i giornali e guardando la tv al mare, dove sono andati dopo l’episodio”. Così l’avvocato Alessandro Marampon, che difende i tre giovani denunciati dai carabinieri per l’aggressione a Daisy Osakue. “Si sono spaventati, hanno pensato anche di costituirsi – prosegue il legale – ma gli inquirenti li hanno preceduti. Ora sperano che Daisy non abbia conseguenze, né fisiche né professionali, a causa del loro gesto”.

 

Fonte: http://torino.repubblica.it/cronaca/2018/08/02/news/presi_gli_aggressori_di_daisy_osakue_l_atleta_ferita_due_giorni_fa_a_orbassano-203241766/

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