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Oltre i tanti messaggi di solidarietà per Lele Spedicato c’è anche qualcuno che gioisce della triste sorte toccata al 38enne chitarrista. Tra questi un poco noto fumettista, che si è sentito sollevato da una giornata di m….a dopo aver appreso la notizia. Selvaggia Lucarelli: ‘Libertà di dire quel che si vuol ormai è l’alibi del coglione.’

Se la giornata di m…a di una persona si trasforma in una buona giornata dopo aver appreso che un ragazzo di 38 anni ha avuto un’emorragia cerebrale ed è in rianimazione, allora si può immaginare quanto sia misera e triste l’esistenza di questa persona.

Mentre tutto il Paese, salvo alcune eccezioni, è in apprensione per la salute di Lele Spedicato, nostro conterraneo, chitarrista dei Negramaro, qualcuno ha pensato di esprimere la sua “gioia” per questa drammatica notizia, dal suo profilo facebook ha scritto:

‘Ho letto che il chitarrista dei Negramaro ha avuto un’emorragia cerebrale. E io che pensavo che oggi era una giornata di merda’

lele-spedicato-fumettista-matteo-scomignano-negramaroL’autore del post è un tale Matteo Scognamiglio, fumettista, il quale probabilmente ha scarsa empatia e gode nel fare dei post in controtendenza, in cui non prende mai posizione e semplicemente disprezza e irride chiunque faccia una scelta. A chi gli ha fatto notare l’indecenza del suo post, ha rincarato la dose scrivendo:

‘Se una persona che non mi piace schiatta sono contento’. ‘Io sono felice se muore uno che per me fa musica di merda e non costringo nessuno a pensarla come me’.

Il post ha fatto il giro del web ed ha scatenato critiche e condanne. In tanti l’hanno attaccato sul suo profilo, anche abbassandosi al suo livello. Alla fine ha deciso di rimuovere quel post, spiegando le ragioni in un altro post, con il quale di certo non ha gettato acqua sul fuoco.

Un passaggio di questo secondo post suscita curiosità, anche per la sua contraddittorietà. Dopo essersi lamentato di aver ricevuto insulti e invettive frutto di un pregiudizio scrive:

‘spesso si viene giudicati in toto come persona in base a un singolo post scritto su FB (e si può fare, per carità: io giudico il chitarrista dei Negramaro solo in base alle sue canzoni, quindi…) e penso comunque che FB sia preso troppo sul serio.’

Non si capisce se Scognamiglio lamenta di essere stato giudicato sulla base del suo post su Lele Spedicato, ma poi rivendica la legittimità di provare soddisfazione per un gravissimo evento che ha colpito il 38enne, solo perché la musica dei Negramaro non gli è gradita.

Ma poi ammette la sua ipocrisia:

‘Persone che prima si tenevano la rabbia dentro o la sfogavano in altro modo ora possono finalmente approfittare della tecnologia per insultare chi vogliono (e a volte lo faccio anch’io, mica mi sto lamentando)’

Purtroppo non è l’unico a lasciarsi andare a messaggio d’odio e di esultanza ai danni di Lele Spedicato.

Non dovrebbe essere necessario ribadire che se un artista, un personaggio dello spettacolo non ci aggrada, non dovremmo necessariamente vederlo come un nemico che minaccia la nostra esistenza, di cui augurarsi la morte. Basta ascoltare altra musica, guardare un altro programma, legge un altro fumetto, leggere un altro giornale. Il mondo è bello perché è vario. D’altro canto, forse a lui non farebbe piacere che uno gioisca delle sue disgrazie sol perché non apprezza i suoi lavori da fumettista.

Eppure ci si ritrova a dover ribadire dei concetti che dovrebbero essere elementari, assodati. Ora Scognamiglio ha avuto il suo momento di notorietà, quello che la sua arte non è riuscita a dargli.

Anche la giornalista Selvaggia Lucarelli ha commentato questo pietoso episodio, e a tal proposito scrive:

‘Nega che sia una provocazione e vabbè. Parla della solita libertà di dire quel che si vuole, che ormai è l’alibi del coglione. Continua con le scemenze nei commenti. E fin qui nulla di nuovo. Il problema è che un adulto mediamente evoluto come lui, rispondendo a chi gli fa notare quanto sia stato becero e gratuito, ritenga che non si possa giudicare una persona per quello che scrive su internet. (LO SCRIVE LUI)

È qui che si capisce il problema.

La solita distorsione della realtà. Il solito problema dell’ignoranza nel ritenere il web un mondo parallelo, una zona franca, un non luogo in cui si può essere altro, in cui si può essere la parte peggiore di sè, perché tanto mica è la realtà. Invece qui e lì sono la stessa cosa e se non l’hai capito dopo un decennio di fb, hai un problema serio. Sono LA STESSA COSA con la differenza che nel bar sotto casa gli amici, i parenti, le persone che vogliono bene a Lele non hanno possibilità di ascoltare le tue idiozie. Qui le leggiamo tutti, compresi (potenzialmente) loro. E immagino che il nostro eroe del giorno, se quegli amici, quei parenti, fossero seduti al bar, se ne starebbe ben zitto. Se vi piace la provocazione, almeno assumetevi il rischio di un pugno in faccia’.

Fonte https://www.salentometropoli.it/2018/09/20/felice-malore-lele-spedicato-fumettista/

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