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“Ci siamo separati, ma tra noi è rimasto il rispetto”, dice la showgirl in un’intervista esclusiva al settimanale Oggi. E posa per noi, sexy e bellissima, nel suo appartamento di Montecarlo

Elisabetta Gregoraci racconta in esclusiva al settimanale Oggi il suo Natale con il figlio Nathan Falco e l’ex marito Flavio Briatore: “nonostante la separazione”, dice, “restiamo una famiglia”. E posa per noi, tra alberi addobbati e peperoncini, nella sua casa di Montecarlo: guarda com’è bella –

ADDOBBI PICCANTI – È pieno di peperoncini (piccanti) l’albero di Natale di Elisabetta Gregoraci. Insolita scelta per un addobbo monegasco, ma quell’albero ben rappresenta l’Elisabetta di oggi. Un concentrato di piccole e grandi contraddizioni, una sintesi simbolica fra ciò che ci si aspetta da lei quando le ci si accosta senza conoscerla, e ciò che realmente lei è se la si conosce. Una donna coraggiosa, a tratti vagamente sfrontata, ma soprattutto una madre desiderosa di dare a suo figlio il meglio. A prescindere. Perché è di Nathan Falco, il bimbo avuto otto anni fa da Flavio Briatore, che

Elisabetta, la casa è addobbata e profuma di abete, ma il suo cuore è pronto a queste nuove festività? Il Natale resta la festa della famiglia, ed è un anno che lei e Flavio siete separati. «Passerò la sera della vigilia col papà di mio figlio esattamente come ho fatto l’anno passato. Ci saranno i miei cari e sua sorella: restiamo una famiglia, anche se io e Flavio abbiamo deciso di separarci. Fra noi c’è rispetto reciproco e con rispetto cresciamo il nostro bambino».

 

Quando finisce un amore non sempre resta l’armonia. E si dice che Briatore abbia un po’ subito la sua scelta di lasciarvi. «Nostro figlio è amato alla follia da entrambi e non c’è cosa che non faremmo per lui. Cresco Nathan con valori molto solidi: le feste sono sacre e si trascorrono con i nostri cari. Mi piace preparare l’albero con il mio bambino, esattamente come faceva la mia mamma con me e Marzia. E queste cose non si fingono. Le ragioni delle nostre scelte sono affar nostro».

 

Il peperoncino rappresenta la sua Calabria, non è casuale che lo abbia usato come decorazione: che ricordi ha dei suoi Natali a Soverato? «Che grande nostalgia! Mia madre si divertiva a cambiare il colore degli addobbi ogni anno e le zie e le nonne passavano intere giornate a cucinare per le 13 portate che prevede la nostra tradizione per il pranzo. Eravamo in 40 e ancora ricordo le corse in chiesa a mezzanotte tutti insieme. Le tradizioni sono le nostre radici e io ci tengo che Nathan le viva insieme al calore che queste feste regalano. La Calabria è la mia terra, lì ci sono le persone che più amo: ovvio che la tenga nel cuore».

 

Quindi anche lei cucinerà come da tradizione? «Con l’aiuto di mia sorella cercherò di non incendiare la cucina, visto che lei è una cuoca pazzesca. Io sono un disastro ai fornelli, ma giuro che mi impegnerò. Soprattutto a mangiare. E poi farò entrare Babbo Natale come tutti gli anni».

Me lo immagino parecchio carico di doni a suonare alla sua porta. «Sono più i “no” che i “sì” che dico a mio figlio, mi creda. Ha chiesto una felpa e quella avrà. È un bambino molto fortunato e io voglio che non perda il gusto di desiderare le cose».

Perché dovrebbe? «Mi dice sempre che sono una gran rompiscatole. Mi creda, saper aspettare qualcosa, non dare le cose per scontato, apprezzare ogni singola sorpresa che la vita gli fa: questo è ciò che insegno a mio figlio. Io lo so che Nathan un giorno capirà tutti i miei “no”, quei tanti “no” che però lo aiutano a crescere. E li apprezzerà perché è un bambino intelligente».

La separazione è una scelta che lascia comunque e sempre il segno: in cosa l’ha cambiata?«Non sapevo nemmeno io esattamente a cosa andassi incontro. Allora mi sono fermata e ho preso tempo. Tempo per me e mio figlio. Per stare vicino al mio bambino e fargli sentire che tutto andava bene, che insieme avremmo affrontato con amore questa nuova fase. Senza angoscia. Mi sono dedicata solo e soltanto a lui. Interiormente mi sono… evoluta».

In una parola? «Responsabilità».

E qui già sento il coro dei malevoli:  «È cambiata la solfa»… «Affrontare le cose da sola non è stato sempre semplice. Mi sento tranquilla, e il senso della responsabilità mi impone rigore. Non sono una donna che si assolve facilmente. Con me stessa sono sempre severa».

Crescere un figlio maschio è certamente un atto, quello sì, di grande responsabilità. «Noi madri possiamo fare la differenza».

È vero che è entrata nel cast del prossimo film di Mimmo Calopresti? Stiamo parlando di quel cinema snob che poco ha a che fare con il Billionaire & co. «Quattro provini tostissimi e… sono riuscita a ottenere la parte. Interpreto il ruolo di Maria, la moglie di Sergio Rubini. Un cast pazzesco e un’esperienza indimenticabile: abbiamo girato in Aspromonte, in posti che non avevo mai visto».

Ce l’ha fatta, dunque! Essere o apparire, forma o sostanza: ha abbattuto il pregiudizio. Il suo regista è uno dei più apprezzati del nostro cinema: come lo ha conquistato? «Al primo provino sono arrivata truccata, con la piega appena fatta. Lui mi ha guardata e mi ha detto con garbo che voleva un volto particolare. Senza filtri. La seconda volta mi sono presentata esattamente come mi ero svegliata: gli ho detto che sono una che studia tanto e che si impegna molto. Mi ha mandato la sceneggiatura e l’ho imparata. L’ho convinto: vedrete una donna certamente diversa. Mi sono messa in gioco ed è andata bene. Mi ha chiesto di fare anche delle scene in più».

Fonte http://www.oggi.it/gossip/amori/2018/12/20/parla-elisabetta-gregoraci-il-mio-natale-con-mio-figlio-nathan-falco-e-flavio-briatore-e-ci-apre-le-porte-di-casa-sua-esclusivo/

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