pensioni-enzo-paolo-turchi

l settimanale “Spy“, in edicola venerdì 23 novembre, racconta la rabbia di alcuni artisti italiani che dopo cinquant’anni di carriera si sono ritrovati a fare i conti con una pensione più bassa rispetto a quello che pensavano di meritare.

Enzo Paolo Turchi riceve 740 euro al mese: “Ci sono rimasto molto male: non per una questione di soldi – non sono in miseria – bensì per etica professionale”.

“Non si può trattare così un artista, famoso o non famoso che sia, dandogli un’elemosina. Tutti i miei contributi sono spariti, la ritengo un’offesa” continua il coreografo.

C’è chi è stato vittima di impresari disonesti e chi di regole antiquate, tutti però hanno versato più contributi di quanto ricevano a fine carriera. Giucas Casella prende 800 euro al mese:

“Mi sembra una cifra così ridicola rispetto a tutti i contributi che ho versato, che ora sto pensando di agire con un ricorso. Per fortuna da buon siciliano sono stato meticoloso, perché solo con la pensione ora sarebbe impossibile vivere”.

Anche Wilma De Angelis guadagna 800 euro di assegno vitalizio: “Quando sono andata a richiedere la pensione non avevo neppure 1600 giornate lavorative versate in tutta la mia vita,

eppure ho cominciato a lavorare a 16 anni. I diciotto anni a Telemontecarlo sono andati quasi tutti persi: la sede allora era proprio a Montecarlo e non avevano l’obbligo di versare i contributi a chi lavorava in Italia. Questo mi ha un po’ fregata, ma non faccio nessun pianto”.

Margherita Fumero si accontenta di 897 euro al mese: “Ho sempre versato tutto e non ho mai lavorato in nero, solo che prima esisteva un tetto per gli artisti: potevi anche guadagnare 5 milioni di lire al giorno, ma non potevi versarne più di 300 mila.

Infatti chi ha questi problemi sono i cantanti e gli attori di cinema, che magari guadagnavano tanto, ma in poche giornate lavorative”.

Fonte https://www.tgcom24.mediaset.it/televisione/da-enzo-paolo-turchi-a-edoardo-vianello-riceviamo-solo-spiccioli-_3176450-201802a.shtml

CONTINUA A LEGGERE CLICCA QUI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.